
Di fronte alle numerose espressioni del moderno disagio giovanile, che sfociano spesso in comportamenti violenti, autolesionisti, apparentemente incomprensibili, chi può dire con sincerità che al posto di quei genitori, di quei compagni di scuola, di quegli educatori avrebbe saputo anticiparle, che le aveva comprese e sapeva in anticipo come sarebbe finita?
Provare ad interrogarsi è solo il primo di uno degli innumerevoli passi che sarebbe necessario intraprendere.Il primo aspetto positivo è che così in tanti abbiano raccolto l’appello a parlarne insieme.
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